Sarà presentato oggi alle Camere il disegno di legge relativo alla Finanziaria 2019 e sapremo se è rimasto l’articolo relativo alla trasformazione dell’Agenzia del Demanio in “Agenzia del demanio e della progettazione (leggi articolo) e ci accorgiamo che nell’ultima versione del 29 ottobre è inserita una sostanziale modifica al Codice dei contratti; nel comma 4 dell’articolo relativo al Fondo investimenti territoriali è precisato che “L’articolo
37, comma 5, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, è
sostituito dal seguente: “In attesa della qualificazione delle stazioni
appaltanti ai sensi dell'articolo 38, l’ambito territoriale di
riferimento delle centrali di committenza coincide con il territorio
provinciale o metropolitano e i Comuni non capoluogo di provincia
ricorrono alla stazione unica appaltante costituita presso le province e
le città metropolitane per gli appalti di lavori pubblici”.
In pratica viene instaurato un sub periodo transitorio
con cui le province e le città metropolitane diventano, sic et
simpliciter, centrali di committenza dei lavori pubblici di tutti i
comuni afferenti alla provincia stessa o alla città metropolitana (in
questo caso con esclusione dei comuni capoluogo di provincia).
Non entriamo nel merito ma speriamo
soltanto che sia previsto un periodo transitorio al fine di adeguare
gli uffici tecnici delle province e delle città metropolitane che diventeranno regolatrici di un un numerevole numero di procedure.
Con la riforma del Codice dei contratti in stagnazione, si ritorna al vecchio vizio di inserire modifiche a spizzichi e bocconi come precedentemente si era verificato con il D.Lgs. n. 163/2006.
Se
il citato comma 4 venisse confermato nel testo definitivo, le Province
diventeranno gli hub di aggregazione dei lavori pubblici per tutti i
comuni della provincia. Resta la domanda: gli attuali uffici tecnici
delle Province sono in grado, con gli attuali organici, di diventare
stazione unica appaltante per tutti i comuni della provincia?
Oggi
con la presentazione alle Camere del disegno di legge sulla Finanziaria
2019 ne sapremo di più. In allegato, pero ora, il testo dello schema di disegno di legge aggiornato al 29 ottobre 2018
con la precisazione che il citato comma 4 si trova alla pagina 15 e
dopo lo stesso è possibile leggere, anche, l’articolo relativo alla “Centrale di progettazione delle opere pubbliche”
contro la quale hanno già preso posizione tra gli altri la RPT (Rete
professioni tecniche) e l’OICE (Associazione delle società di ingegneria
e architettura aderente a Confindustria).
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